…giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro

28 aprile 2024

Oggi è la giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro.

di Dipartimento Lavoro PCI

GL

Guardiamo qualche numero. A questa mattina, come rileva Carlo Soricelli, le lavoratrici e i lavoratori morti per infortunio nei luoghi di lavoro da inizio anno sono 337 e superano i 450 se si tengono in conto i decessi in itinere.

Se raffrontiamo questo dato con gli anni precedenti si può capire come la situazione sia drammatica e in costante peggioramento. Questo avviene a dispetto da qualche notizia che, prendendo acriticamente i dati delle denunce a INAIL, “narra” di situazioni stabili o, addirittura, migliore.

Nella tabella si riportano i dati dei morti per infortunio nei luoghi di lavoro (escluso itinere) diffusi dall’Osservatorio nazionale morti sul lavoro di Carlo Soricelli:

anno

2015
2016
2017
2018
2019
2020*
2012
2022
2023
2024

morti da inizio anno

187
191
197
205
209
147
184
204
231

337

*sono esclusi i decessi a causa COVID-19

Come si può notare, l’aumento è palese con un’impennata negli ultimi due anni e in particolare in questo atroce 2024.

Inoltre, per quanto riguarda le malattie professionali, CGIL e INCA informano che nei primi mesi del 2024 l’incremento delle malattie professionali denunciate a livello nazionale  è del +30,7%  rispetto al 2023, del +88,7% rispetto al 2022 e cdel 102,1% rispetto al 2021.

Evidentemente nulla si fa né si vuole fare di concreto per limitare il massacro di lavoratrici e lavoratori. Il primo diritto costituzionale (quello a un lavoro garantito, sicuro e giustamente retribuito) viene, di fatto, annullato da quello che è l’obiettivo delle classi dominanti, dei padroni e dei loro solerti servitori: il profitto di pochi.

Non lasciamo prenderci in giro, una giornata all’anno dedicata alla salute e sicurezza sul lavoro non serve a niente se non a “pulire la coscienza” a chi dovrebbe agire e non fa nulla. È necessario lottare ogni giorno per conquistare i diritti, quelli cancellati e quelli mai attuati, di chi vive del proprio lavoro, di chi cerca lavoro, di chi ha lavorato tutta una vita.

Non ci possono essere alternative, l’obiettivo è lavorare tutti, meglio, meno e in sicurezza. In poche parole, trasformare questo sistema spaventoso e opprimente che trasferisce i finanziamenti necessari per garantire il diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione, alla casa verso le guerre (“ai popoli di fuori e ai poveri di dentro”) e l’arricchimento di pochi privilegiati.

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