LA STORIA ATTRAVERSO LE CANZONI

Ascoltando vecchie canzoni

Questa è di un cantautore scozzese Ewan MacColl, un Compagno che ha composto canzoni meravigliose. Canzoni di lotta, politiche, d’amore, in definitiva un romantico come lo sono i Comunisti.

 “cultura del lavoro … anche le canzoni servono la causa”:

My old Man

Il mio vecchio era un buon vecchio
Abile nel mestiere di stampatore
Nel calore puzzolente della fonderia di ferro
Il mio vecchio era cresciuto
In ginocchio sulla sabbia della formatura
Portava il suo mestiere come un marchio aziendale
Era uno della banda fumosa dei ciclopi.
Sì, quello era il mio vecchio
 
Il mio vecchio non era davvero vecchio
È solo che io ero giovane
E chiunque avesse più di dodici anni
era a metà strada verso la tomba
È stato fedele ai suoi compagni di lavoro per tutta la vita
Ha dato la sua busta paga a sua moglie
Si faceva qualche barattolo il sabato sera
Sì, questo era il mio vecchio
 
Il mio vecchio era un sindacalista
Ha lottato duramente per tutti i suoi giorni
Capiva il sistema
E conosceva bene i modi del capo
Diceva: “Se vuoi ciò che ti spetta di diritto, devi lottare con tutte le tue forze.
Devi lottare con tutte le tue forze
Ti deruberanno se non combatti”
Sì, questo era il mio vecchio
 
Il mio vecchio era un vecchio orgoglioso
Era a casa sul pavimento della fonderia
Fino al giorno in cui lo licenziarono
E lo accompagnarono alla porta
Gli diedero il suo biglietto da visita e gli dissero: “Le cose vanno male.
Abbiamo una macchina che può imparare a fare il tuo lavoro.
di fare il tuo lavoro, quindi non tornare”
La fine del mio vecchio
 
Il mio vecchio aveva cinquantuno anni
Cosa doveva fare?
Un artigiano plasmatore in cassa integrazione
Nel 1932
Sentiva di aver dato tutto quello che poteva dare
Così ha fatto quello che migliaia di altri hanno fatto
Abbandonò la speranza e la voglia di vivere
L’hanno ucciso, il mio vecchio
 
Il mio vecchio è morto e se n’è andato
Ora sono io il tuo vecchio
E il mio consiglio per te, figlio mio
è di reagire finché sei in tempo
Attento all’uomo con il chip al silicio
Tieniti stretto il tuo lavoro con una buona e salda presa
Perché se non lo farai non potrai avere le tue opportunità
Come il mio vecchio

 

Sempre di Ewan MacColl  questa è una delle ultime che ha scritto prima di morire, quando era malato (è una canzone d’addio, ma a testa alta):

 

The Joy of living

Addio, colline settentrionali, addio montagne

Brughiere e crinali pietrosi, rupi e cime, addio

Addio al Glyder Fach, al grande e freddo Scafell, al Suilven che porta le nuvole.

rocce riscaldate dal sole e il freddo del mare ghiacciato di Bleaklow

La neve e il vento e la pioggia di colline e montagne

I giorni di sole e il vento temperato e l’aria come vino

E tu bevi e bevi finché non sei ubriaco della gioia di vivere

 

Addio a te, amore mio, il mio tempo è quasi finito

Sdraiati tra le mie braccia ancora una volta finché non arriva il buio

Hai riempito tutti i miei giorni, hai tenuto a bada la notte, compagna carissima

Gli anni passano e se ne vanno con la velocità degli uccelli in volo

Le nostre vite come i versi di una canzone ascoltata tra le montagne

Dammi la tua mano e il tuo amore e unisci la tua voce alla mia

E canteremo del dolore, della sofferenza e della gioia di vivere.

 

Addio a voi, miei pulcini, presto dovrete volare da soli

Carne della mia carne, la mia vita futura, osso del mio osso

Che le vostre ali siano forti che i vostri giorni siano lunghi che il vostro viaggio sia sicuro

Ognuno di voi porta dentro di sé il dono dell’amore

Che vi porti luce e calore e il piacere di dare

Assaporate avidamente ogni nuovo giorno e il sapore della sua bocca

Non perdete mai di vista il brivido e la gioia di vivere

 

Portami in qualche luogo alto di erica, roccia e linga

Spargere la mia polvere e le mie ceneri, darmi in pasto al vento

Così che io possa essere parte di tutto ciò che vedi, dell’aria che respiri

Farò parte del grido del chiurlo e del falco in volo,

della lattifera blu e della drosera appesa ai diamanti.

Cavalcherò la dolce brezza che soffia tra i tuoi capelli

ricordandoti come abbiamo condiviso la gioia di vivere

 

 

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Di  Giorgio Langella 18 Luglio 2021

Canzoni che raccontano la Storia d’Italia, nona puntata: l’inizio della restaurazione (breve storia di una sconfitta e di un’utopia invincibile)

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Di  Giorgio Langella 11 Luglio 2021

Canzoni che raccontano la Storia d’Italia, ottava puntata: la strategia della tensione (tre stragi e due assassinii)

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Di  Giorgio Langella 4 Luglio 2021

Canzoni che raccontano la storia d’Italia, settima puntata: la strategia della tensione (da Piazza Fontana all’Italicus)

 

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Canzoni che raccontano la Storia d’Italia, sesta puntata: la strategia della tensione (prima del 1969)

 

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Canzoni che raccontano la Storia d’Italia, quinta puntata: la Resistenza

 

 

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Canzoni che raccontano la Storia, puntata n. 4: le condizioni del lavoro. Quella della Resistenza sarà la prossima storia

 

 

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“Canzoni che raccontano la Storia”, n. 3 su “Il lavoro uccide?” con Morti bianche, La Costruzione, Era bello il mio ragazzo, Uguaglianza, Lubiam…

E poi con Non finisce qui, Non mi scorderò di te (Per le vittime della ThyssenKrupp) e Il Bonzo

“Canzoni che raccontano la Storia” dell’Italia: prima puntata con “Le parole incrociate” di Dalla e “U rancuri” musicata da Otello Profazio