perché si sappia delle condizioni di lavoro

perché si sappia delle condizioni di lavoro

di Dipartimento Lavoro PCI

GL

Non è “tragica fatalità”, neppure “disattenzione” è solo e sempre sfruttamento.
Leggete perché si sappia delle condizioni di lavoro e delle cause degli omicidi sul lavoro.
E’ il sistema che uccide, che ha trasformato il lavoro da diritto in condanna, lavoratrici e lavoratori in “capitale umano”, cose che valgono molto meno di animali da soma …
 
«Stringo i denti finchè le gambe reggono», i messaggi su WhatsApp dell’operaio bresciano morto sul lavoro (brescia.corriere.it)

Matteo Cornacchia, quarantaseienne di Travagliato, è deceduto in un’azienda schiacciato da una lastra metallica. Dopo aver appreso la notizia, l’amica Cristina ha pubblicato sui social le conversazioni in chat con l’operaio:

Matteo Cornacchia aveva problemi di salute ma ha continuato a lavorare fino all'incidente mortale di mercoledì 24 aprile. E' quanto emerso dalle conversazioni WhatsApp pubblicate da un'amica del quarantaseienne, Cristina Picinali, dopo la tragica scomparsa dell'operaio della ditta "Dall'Era Siderurgica" di Lograto, in provincia di Brescia, che abitava a Travagliato insieme all’anziana madre e all'amatissimo cagnolino Willy. L'uomo, morto dopo essere stato schiacciato da una lastra metallica, nella chat con l'amica parlava di problemi di salute. 
«Faccio sempre il solito lavoro - scriveva Matteo Cornacchia a Cristina - stringo denti e pugni perchè di uno stipendio ne ho bisogno, finchè le gambe reggono cammino solo per il dovere». Problemi che il bresciano si sarebbe trascinato da oltre un anno. «E' da circa un anno - diceva il quarantaseienne - e quando sto in piedi non riesco a tenere le gambe dritte, sono sempre piegate e da circa dieci giorni, da quando sto in quella posizione, non sopporto più il dolore per oltre dieci minuti. Mi cedono le gambe e devo appoggiarmi a qualcosa».
Cristina, dopo aver appreso della morte di Matteo, ha condiviso sui social il proprio dolore. «Eri costretto a lavorare per mantenere te e il tuo amato Willy - scrive la donna - ma il tuo fisico non ce la faceva più per non parlare del tuo stato d'animo dopo tutti questi anni. Avevi l'80% di invalidità. Scusami se pubblico le nostre conversazioni, ma la gente deve sapere».
Nel frattempo la Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e il macchinario dell'incidente è stato sequestrato. L'obiettivo è fare piena luce su quanto accaduto. Dure critiche da parte della Uil. Mario Bailo, segretario di Brescia, ha detto: «I lavoratori ci dicono che in questa azienda i carroponte sono vecchi e la manutenzione viene fatta solo quando si bloccano. E' inaccettabile. Queste non sono morti bianche, sono omicidi sul lavoro».
Anche l'azienda di Lograto, infine, è intervenuta sulla vicenda. «La proprietà è ancora molto scossa per quanto accaduto al proprio dipendente e si stringe attorno alla famiglia in questo momento di dolore. In ragione della delicatezza della situazione - ha detto l'avvocato Andrea Puccio, legale della società siderurgica Dall’Era - non si intende replicare alle accuse mosse da alcuni rappresentanti sindacali. Al contrario, la Società si è prontamente attivata, mettendosi a completa disposizione degli organi inquirenti, al fine di agevolare l’attività investigativa dell’autorità giudiziaria e di ricostruire la reale dinamica dei fatti».

I messaggi sono agli atti dell'inchiesta aperta dalla Procura, che vede il datore di lavoro di Matteo iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo. 

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