Nessuno può ritenersi assolto!

un omaggio ai lavoratori della Flobert morti l’11 aprile 1975, che coincide con lo sciopero nello stesso giorno di CGIL e UIL su questa strage giornaliera (Carlo Soricelli) 

28 marzo 2024

di Dipartimento Lavoro PCI

GL

E così, come riferisce Carlo Soricelli dell’Osservatorio nazionale morti sul lavoro, i morti per infortunio nei luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno al 28 marzo sono duecentoquarantasei.

Sì, proprio 246 in 88 giorni. E in meno di 30 giorni ci sono stati 72 morti sul lavoro. Raccapricciante. Ma solo per quelle persone che vogliono vedere, capire, fare qualcosa. Persone alle quali non bastano le false promesse dei governanti. Promesse, colme di ipocrisia e indifferenza sostanziale, che restano tali e diventano, quindi, menzogne.

Il silenzio che copre il massacro di lavoratrici e lavoratori copre le colpe, ammorba le coscienze, seguendo le convinzione che, se non se ne parla, i fatti non sono accaduti. I morti sul lavoro sono fantasmi che non esistono se non nel ricordo e nel dolore di chi non può accettarne l’assenza.

Facciamo in modo che non spariscano, che si sappia, che si perseguano i responsabili della guerra che è in atto tra profitto e lavoro. Non si può né si deve accettare un sistema che considera chi vive del proprio lavoro una cosa, un pezzo di un macchinario infernale che ingoia le vite e sputa denaro.

E rendiamoci conto che anche se non si vuole sapere, se si chiudono gli occhi di fronte alla carneficina, se si preferisce l’indifferenza alla coscienza, siamo comunque tutti coinvolti e nessuno può ritenersi assolto.

D a Carlo Soricelli
Ieri 27 aprile ci sono stati otto lavoratori morti sui luoghi di lavoro 5 per infortuni e tre per fatica. Si sta concludendo un altro mese orribile, a questa mattina del 28 marzo dall’inizio dell’anno ci sono stati 246 lavoratori morti sui luoghi di lavoro che diventano 313 con l’itinere. Chi sono i morti di ieri 27 marzo? Tre sono morti in Emilia Romagna, a Rimini da Mario Betelli un artigiano di 79 anni è morto dopo atroci sofferenze per essere stato investito da un mobile caduto dall’alto, in provincia di Parma è un altro operaio romeno Vasile Tofan (un’autentica strage tra questi immigrati), è stato travolto da un carico di una gru, come il povero giovane Mattia Battistetti, la terza vittima in provincia di Reggio Emilia dove un autotrasportatore di 50 anni sempre della Romania è morto di fatica, a Brescia “la leonessa d’Italia” sbrana i suoi abitanti più di ogni altra provincia italiana, l’anno scorsa più di 30 i morti sui luoghi di lavoro sui luoghi di lavoro,  è sempre in vetta a questa triste classifica, con il morto di ieri a Orzivecchi, dove un operaio 50enne è morto schiacciato da un rimorchio, non si conosce ancora l’identità della vittima, con questo morto  questa provincia conta già 10 morti sui luoghi di lavoro, attenzione perché tanti dipendenti di ditte bresciane muoiono fuori provincia e regione, come Vasili Tofan che è morto sempre ieri nel bresciano, ma l’Osservatorio conta i morti dove c’è stato l’evento e non in quella di residenza. In provincia di Trento Zeffiro Bosetti ha perso la vita nel suo garage, mentre faceva manutenzione sul suo furgone, aveva 59 anni. In provincia di Vercelli è morto di fatica in un cantiere di logistica un 44enne. Sulla tratta Pescara Sulmona è morto un macchinista ferroviere come l’eroe della canzone di Guccini, ma Antonio D’Acci questo povero lavoratore svolgeva questo lavoro faticosissimo all’età di 62 anni (aspetto un commento da Matteo Salvini Ministro dei Trasporti, che a ogni elezione promette l’abolizione della Fornero, per poi dimenticarsene una volta eletto, anzi inasprendo ancora di più l’età per andare in pensione, ricordo che un morto su 3 per infortuni sui luoghi di lavoro e un ultrasessantenne, ma ovviamente dirò che non lo hanno lasciato lavorare, come se al governo ci fossero gli altri e non lui) e ha compiuto un atto ancora più eroico, prima di morire ha messo in salvo gli 87 passeggeri del treno.   In Belgio è morto di fatica per l’eccessivo lavoro Eros Artuso.  Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

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