In memoria di Luana D’Orazio.

3 maggio 2024

In memoria di Luana D’Orazio.

di Dipartimento Lavoro PCI

GL

Come si può restare zitti e indifferenti ogni giorno nei confronti dei morti sul lavoro? Soprattutto oggi, 3 maggio, data nella quale ricorre il terzo anniversario della morte di Luana D’Orazio. Ricordate? È quella ragazza di 22 anni, mamma di un bambino di 5 anni, che fu uccisa in maniera orribile durante il lavoro. Uccisa, certo, perché è impossibile credere che fu una fatalità o qualcosa dovuta al destino.

Ricordate? A Luana venne rubato il futuro qundo venne “ingoiata” da un orditoio al quale erano state tolte le sicurezze così da poter produrre di più. Non fu la macchina a ucciderla ma la ricerca di maggiore profitto. Ricordate? Il processo portò a condannare i responsabili a un paio d’anni di pena e neppure un giorno di galera, confermando la “stranezza” di una giustizia che diventa “mite” quando le vittime sono lavoratrici e lavoratori.

Intanto Luana non c’è più se non nel dolore dei suoi familiari e nella memoria di chi si ostina a non arrendersi di fronte a un sistema spaventoso che predilige il profitto e ritiene che chi lavora sia un pezzo di ricambio, una cosa e nulla più. Che la vita stessa possa essere comperata da pochi denari.

Ricordate? Tre anni fa si sono sprecate le condoglianze dei potenti, le frasi di circostanza di chi occupa le istituzioni. Si è detto “mai più”, “bisogna fare, agire”, “promettiamo che …” Ricordate? Parole al vento.

Neppure qualche giorno e tutto è ritornato come prima, peggio di prima. Lavoratrici e lavoratori morti nei luoghi di lavoro. Ricordiamo, ad esempio, che Laila El Harim, lavoratrice di 41 anni e mamma di un bambino di 4 anni, è morta come Luana.  E poi ricordiamo le centinaia, le migliaia di donne, uomini, anziani, giovani che hanno perso la vita lavorando … un massacro, una guerra.

Come sempre succede, dopo le lacrime di coccodrillo tutto torna in un silenzio soffocante e i morti sul lavoro continuano a morire.

Si abbia coscienza che nulla è stato fatto e che, nonostante i proclami e le promesse, la situazione continua a peggiorare, anno dopo anno, giorno dopo giorno.

I dati sono testardi e restano lì a dimostrarlo.

Oggi 3 maggio 2024, da inizio anno, sono morte 352 persone per infortunio nei luoghi di lavoro. Nel 2021 furono 218, 221 nel 2022, 259 nel 2023 . I dati sono dell’Osservatorio nazionale morti sul lavoro curato da Carlo Soricelli.

Tutti uccisi, perché queste non sono “morti bianche” ma “omicidi sul lavoro”

 

 

 

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