Ex Ilva Taranto: Nazionalizzare, riconvertire, risanare!

Comunicato stampa di Partito Comunista Italiano Comitato regionale Puglia e Federazione di Taranto

E’ dunque giunta la sentenza di primo grado emessa da un Tribunale della Repubblica in nome del Popolo Italiano, che delinea il quadro delle gravissime responsabilità di “disastro ambientale” con l’ inquietante sottotitolo di “ambiente svenduto”, e commina dure sanzioni penali ed economiche a dirigenti e proprietari del gruppo industrie Riva, assieme ad esponenti politici dei governi regionali e provinciale  e dirigenti  pubblici , a vario titolo coinvolti sin dal 2012.
Il PCI di Puglia mentre considera la vicenda strettamente giudiziaria tutta ancora da definirsi nei suoi differenti risvolti e gradi di responsabilità effettiva, osserva come il reiterato giudizio politico espresso sull’indecorosa concessione dell’intera produzione dell’acciaio, (strategica si è detto), caparbiamente riaffidata nelle mani di padrini privati, rimane immutato.
Questa fabbrica ha sostanzialmente prodotto grandi profitti esclusivi per pochi, ed inflitto enormi e disumani lutti e danni sociali ed economici ai cittadini di Taranto e della Puglia.
Il blocco dell’attività dell’area a caldo, disposto in sentenza, allude anch’esso ad una diffusa e sostanziale inerzia a voler cambiare totalmente metodo e sistema produttivo, ad onta dei tanti decreti governativi, delle tante promesse pre-elettorali e dei chiacchiericci politici locali.
Il PCI ribadisce il suo fermo convincimento che solo un deciso e programmato intervento pubblico dello Stato può avviare un serio programma di nazionalizzazione dell’intero ciclo produttivo dell’acciaio, con una piena e completa riconversione di processo ed una imponente opera di disinquinamento e risanamento ambientale e di relazioni di civile convivenza.
BARI 1 GIUGNO 2021

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